«Con le persone detenute»: l'impegno della Diaconia Valdese CSD

«Con le persone detenute»: l'impegno della Diaconia Valdese CSD

Domenica 7 dicembre si terrà la colletta dedicata al progetto

Come è ormai consuetudine, le collette raccolte durante il primo culto di dicembre sono destinate a supportare le attività della Diaconia Valdese CSD. Quest’anno le offerte di domenica 7 dicembre andranno a favore del progetto integrato “Con le persone detenute”, che raccoglie alcuni servizi che la Diaconia Valdese svolge da alcuni anni a favore di donne e uomini detenuti o che beneficiano di una misura alternativa alla pena detentiva.  

La situazione in cui versa il sistema penitenziario italiano, sia per quanto riguarda le problematiche connesse alla detenzione che per quanto attiene la difficoltà a mettere in campo misure alternative, previste ma non sempre attuabili, è molto preoccupante. Lo ha sottolineato anche il Sinodo 2025, che ha invitato le chiese e la diaconia a contrastare narrazioni demagogiche e atteggiamenti securitari, che si richiamano unicamente agli strumenti repressivi, e le incoraggia ad impegnarsi anche con iniziative concrete a favore di persone detenute ed ex detenute.

La Diaconia Valdese CSD ha avviato già da diversi anni alcuni servizi in questo settore. L’esperienza di più lunga data è quella della Casa del Melograno, a Firenze, un servizio residenziale da otto posti riservato a uomini adulti in detenzione domiciliare e in affidamento in prova ai servizi sociali e al Ser.D.. Attivo dal 2013, ha accolto nel corso del tempo una novantina di persone, con una permanenza media di un anno. Alla disponibilità dell’alloggio si affianca per ciascun beneficiario un progetto di reinserimento sociale, concordato con l’U.i.e.p.e. (Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna) di Firenze. L’equipe socio educativa lavora con le persone accolte attraverso l’attivazione di percorsi lavorativi, di volontariato, di studio e formazione, tentando il ripristino delle relazioni affettive, accompagnando e orientando sul territorio e, non ultimo, promuovendo la cura di sé, degli spazi e delle relazioni all’interno della casa.

Sempre a Firenze è attivo un altro servizio “Incontrarsi Dentro/Incontrarsi Fuori”, avviato nel 2016, che ha come obiettivo la tutela e il rafforzamento dei legami familiari di persone sottoposte a misure restrittive della libertà, soprattutto in presenza di figli e figlie minori, ma anche in casi di coppie senza figli e a sostegno di genitori con un figlio o una figlia in detenzione. Il servizio si articola in due sportelli: presso la  casa circondariale di Sollicciano vengono offerte consulenze come colloqui di orientamento al nucleo, preparazione al rientro in famiglia, supporto alla coppia, mediazione familiare, e percorsi di accompagnamento dei figli minorenni in visita in carcere , offrendo un’accoglienza rassicurante e un affiancamento nelle delicate fasi di ingresso e perquisizione, preparazione all’incontro nella ludoteca del carcere e momento del congedo. All’esterno invece è attivo lo sportello “Incontrarsi Fuori”, in cui, in continuità con il primo, viene offerto supporto psicopedagogico a ex-detenuti, a detenuti in misura alternativa al carcere o in permesso e ai loro familiari. L’obiettivo principale è agevolare il rientro e l’adattamento a casa da parte del genitore ex-detenuto, accompagnando il nucleo nella riunificazione familiare. Da settembre 2023 a dicembre 2024 il servizio di consulenza interna al carcere ha registrato 254 accessi, gli accompagnamenti dei nuclei familiari con minori presso la ludoteca interna sono stati oltre 1.200 e gli accessi allo sportello “Incontrarsi Fuori” sono stati 94.

A partire dal 2020, in piena pandemia COVID, la Diaconia Valdese ha avviato assieme all’UIEPE Piemonte Liguria Valle D’Aosta e poi in coprogettazione con la Regione Piemonte un servizio di ospitalità temporanea con accompagnamento individualizzato nelle città di Torino, Genova e Verbania. Sulla base di questa esperienza nel 2025 la Diaconia Valdese si è iscritta all’elenco regionale di strutture per la collocazione abitativa temporanea di persone in esecuzione penale esterna, mettendo a disposizione a Torino 4 appartamenti da 2 posti ciascuno. Questo tipo di servizio ha tra i suoi obiettivi principali l’accompagnamento all’autonomia delle persone beneficiarie, che spesso sono caratterizzate da forti fragilità.

Nel 2021, infine, la Diaconia valdese ha firmato un protocollo con il Ministero della Giustizia per accogliere le “Messe alla Prova” e i “Lavori di pubblica utilità”. Il primo istituto sospende un procedimento penale e – se superata la prova - porta all’estinzione totale del reato, mentre i lavori di pubblica utilità sono una sanzione sostitutiva alla pena detentiva. Al momento sono attive convenzioni con i tribunali di Torino, Roma, Ragusa, Bologna e Firenze e vengo accolte dalle 8 alle 10 persone l’anno.

In ottemperanza all’indicazione dell’ultimo Sinodo, la Diaconia Valdese ha intenzione di rafforzare il proprio impegno, pratico ma anche di sensibilizzazione, in questo ambito di intervento diaconale, nonostante le molte difficoltà e i limiti del sistema, con cui quotidianamente bisogna fare i conti, nella convinzione che “l’ultima parola di Dio non è la punizione, ma che, grazie all’azione di Dio, le persone possono cambiare essendo l’Evangelo generatore di possibilità e di speranza per tutti e tutte”.

14 novembre 2025, Redazione