Contratto di lavoro CCNL Opere e Istituti valdesi: le novità

Contratto di lavoro CCNL Opere e Istituti valdesi: le novità

Concordato un aumento salariale del 10,6%

Dopo dodici mesi di trattative ed incontri, il 9 aprile 2024 è stato rinnovato il contratto nazionale Enti, Opere ed Istituti Valdesi, che inquadra i rapporti di lavoro sia delle opere della diaconia che degli uffici e servizi della Chiesa valdese.

Il contenuto principale del rinnovo è l’aumento salariale del 10,6%, pari a 160 euro mensili per il livello retributivo C2. L’aumento verrà riconosciuto in più tranche: il primo scatto, pari a  70 euro per il livello C2, è retroattivo e parte dal 1 febbraio 2024; gli arretrati (febbraio e marzo) saranno erogati con la mensilità di aprile. Ci sarà un altro scatto, sempre parametrato sul livello C2, di 30 euro a dicembre 2024 mentre ulteriori 60 euro saranno riconosciuti a settembre 2025. L’importo degli scatti per gli altri livelli contrattuali avverrà in proporzione. È stata inoltre modificata la maggiorazione per il lavoro supplementare per i lavoratori a tempo parziale, che passa dal 20% al  33%.  

Altra novità, i dipendenti con la qualifica di “Operatrice e operatore qualificato ai servizi socio-sanitari, assistenziali, educativi”, “Operatrice e operatore sociale nei servizi di accoglienza”, “Animatore e animatricesaranno inquadrati in C2 per i primi 12 mesi, per poi passare automaticamente in C3. Questa parte dell’accordo avrà validità a partire dal 1 luglio 2024 e, per gli operatori coinvolti, la percentuale dell’aumento complessivo ammonterà a circa il 15%, pari a oltre 220 euro.

Tra le novità, si segnala che sono stati previsti due giorni di permesso a carico del datore di lavoro per il genitore in caso di malattia del figlio o della figlia e il rimborso dell’importo per l’iscrizione all’albo per le professioni che fanno riferimento ad un ordine professionale (infermieri, psicologi, fisioterapisti, ecc.). Oltre a questi elementi con ricadute economiche, ci sono stati altri interventi di modifica e integrazione del contratto.  A  tutela delle donne vittima di violenza di genere, ad esempio, è stato prevista la possibilità di godere di congedo fino a tre mesi, analogo al congedo per maternità. C’è stato anche un lungo confronto, più legato alla specificità della Diaconia Valdese, per capire come adeguare le forme di rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici in modo da garantire la circolazione delle informazioni e l’agibilità dei diritti sindacali a tutte e tutti  i dipendenti, tenendo conto dell’allargamento territoriale e della nuova articolazione di servizi che fa capo alla CSD. Se, infatti, da un lato è necessario dare rappresentanza ai territori e alle specificità, dall’altro serve avere un tavolo nazionale unitario ed omogeneo di confronto con i lavoratori.  

È stato, nel complesso, un rinnovo molto difficile, che ha visto un aumento del tabellare maggiore degli ultimi tre rinnovi contrattuali messi insieme, eppure molti lavoratori e lavoratrici auspicavano di poter ottenere di più. Gli enti diaconali, per la prima volta, hanno sottoscritto un contratto al buio, senza cioè sapere come e dove si troveranno, negli anni a venire, le risorse per far fronte a questo aumento  per l'insufficiente adeguamento delle tariffe da parte degli enti pubblici. Un esempio per tutti: a fronte dell’aumento salariale del 10,6% del personale delle RSA, la Regione Piemonte, dopo un serrato confronto, sembra disponibile a riconoscere un aumento delle rette corrisposte alle strutture convenzionate pari al solo 1,75%. In altre parole, la Diaconia Valdese (e gli altri enti diaconali) hanno firmato questo contratto come un atto di fede, confidando che nei prossimi anni ci sarà un cambiamento delle politiche sui servizi alla persona e che potranno di nuovo esserci risorse adeguate alle effettive necessità. 

Foto di aymane jdidi da Pixabay