Emergenza Ucraina

Emergenza Ucraina

Un aggiornamento

A poco più di un mese dall’inizio del conflitto, si è costatato che alla drammaticità della fuga dalla guerra è corrisposta una straordinaria disponibilità della società civile all’accoglienza e una rapida e articolata risposta da parte delle istituzioni. A nessuno sfugge una sensibilità decisamente differente rispetto a quanto avvenuto in occasione di precedenti “emergenze profughi”, tuttavia non si può che apprezzare quanto la gente si senta vicina, almeno in questa emergenza, alle persone che soffrono e devono lasciare la propria casa. Anche le nostre chiese e istituzioni diaconali vivono questo momento e si sono mobilitate per dare risposte e per attrezzarsi per i bisogni futuri, perché una delle chiavi di lettura del fenomeno è proprio il tempo: in questo momento ci sono alcuni bisogni, nei prossimi mesi ce ne saranno altri, probabilmente molto diversi.
Nell’ambito dell’accoglienza vera e propria, al momento la Diaconia Valdese - CSD ha messo a disposizione circa 200 posti, all’interno di progetti CAS e SAI, nel Pinerolese, a Torino, a Milano, Firenze, Roma. Questa è la soluzione che si prospetta per diverse famiglie già arrivate sui territori che hanno trovato una prima accoglienza nella rete amicale, ma che nel medio periodo devono essere ospitate in altro modo. 

Dal 13 aprile sono ospitati presso l’Ostello di Villa Olanda a Luserna San Giovanni, su richiesta del Comune di Torino, 12 ragazzi e ragazze ucraini di età compresa tra i 15 e i 18 anni che fanno parte di una squadra di kajak, accompagnati dalla loro allenatrice. Resteranno a Luserna per una decina di giorni, in attesa di essere inseriti nel sistema di accoglienza del comune di Torino. Sempre in questa città sono ospitati dalla Diaconia Valdese una famiglia ucraina e quattro studenti di origine turkmena che studiavano in Ucraina, sempre in accordo con il Comune. 

Pensando ai tantissimi bambini arrivati in Italia (quasi 30.000), si stanno predisponendo, in alcune realtà in cui la Diaconia Valdese è presente in modo
organizzato, laboratori che integrino l’esigenza di inclusione con quella di mantenimento della lingua e del percorso scolastico nel proprio paese. Sono
previsti laboratori o corsi di italiano per le mamme, un supporto alla mediazione nelle scuole (Valli, a Pinerolo, Torino, Milano, Firenze, Roma). È stato anche attivato, presso il Centro BUM di Pinerolo, un progetto di sostegno per due bambini autistici che, giunti con i genitori direttamente dall’Ucraina, vivono lo spaesamento con particolare sofferenza. Infine, è stata rinforzata e specializzata la rete dei Community Center, sportelli di informazione, che saranno attivi in molte città di Italia, prevedendo anche un servizio “on line” per fornire consulenza e supporto anche a distanza. Tale servizio è a disposizione anche delle chiese locali che hanno offerto o vorranno offrire una disponibilità all’accoglienza.
Se la Chiesa sta facendo la sua parte, come doveroso in una situazione come questa, va detto che le istituzioni, questa volta, si sono attivate in modo concreto ed efficace per affrontare la situazione. Al momento in Italia sono state accolte circa ottantamila persone e nessuno è lasciato per strada. Ci sono alcune migliaia di posti ancora disponibili nelle soluzioni proposte con i CAS e con i SAI e la Protezione Civile si sta attivando per mettere a disposizione nelle prossime settimane ulteriori quindicimila posti.
Per informazioni relative alla gestione di profughi o per segnalare disponibilità di alloggi si può fare riferimento a emergenzaucraina@diaconiavaldese.org.