Eurodiaconia chiede la fine della criminalizzazione della solidarietà

Migranti


Eurodiaconia chiede la fine della criminalizzazione della solidarietà

Una dichiarazione esprime la preoccupazione che la criminalizzazione della solidarietà distragga l’opinione pubblica dalle questioni reali e urgenti relative alle politiche migratorie.

A fine luglio Eurodiaconia, la rete di 51 chiese e organizzazioni non governative cristiane di cui fa parte anche la Diaconia Valdese, ha co-firmato una dichiarazione in cui si esorta l’Unione Europea e gli Stati membri a porre fine alla criminalizzazione della solidarietà con i migranti e i rifugiati, e verso il lavoro delle ONG, della società civile e dei volontari.

Un recente studio di ReSOMA, la piattaforma sociale di ricerca sulla migrazione e l’asilo, ha identificato almeno 49 casi in corso di indagine e azione penale in 11 stati membri che hanno coinvolto più di 150 persone. Tuttavia, nella maggior parte di questi casi i giudici non hanno trovato nelle denunce prove valide per procedere ad una condanna. Ciò suggerisce che le azioni penali sono spesso utilizzate per scoraggiare la solidarietà e creare un ambiente ostile per i migranti.

La dichiarazione esprime la preoccupazione che la criminalizzazione della solidarietà distragga l’opinione pubblica dalle questioni reali e urgenti relative alle politiche migratorie e di asilo dell’UE, come la mancanza di ingressi protetti e canali di migrazione regolari, condizioni di accoglienza adeguate e percorsi sostenibili per l’inclusione dei migranti residenti. In tale contesto, la dichiarazione invita l’UE e gli Stati membri a:

-Promuovere un ambiente favorevole all’assistenza umanitaria e alla solidarietà nei confronti dei migranti;

-Ampliare e facilitare l’accesso ai finanziamenti dell’UE per l’assistenza umanitaria ai migranti privi di documenti e per azioni che promuovono i valori dell’UE e lo stato di diritto;

-Adottare e attuare politiche migratorie dell’UE equilibrate che includano percorsi sicuri e regolari verso l’Europa, regimi di reinsediamento, visti umanitari, permessi di lavoro e regimi di migrazione del lavoro che contribuirebbero alla riduzione del traffico di esseri umani.

Eurodiaconia promuove l’importante ruolo delle organizzazioni della società civile nell’integrazione e nell’inclusione sociale dei migranti.

A novembre, Eurodiaconia ospiterà un incontro di rete ad Atene, in Grecia, sull’inclusione sociale, l’assistenza e la protezione dei bambini migranti.

Leggi la dichiarazione completa.

Fonti: www.nev.it www.eurodiaconia.org