
Il progetto dei Corridoi Lavorativi
L'incoraggiamento della Chiesa valdese
Durante il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi che si è recentemente svolto, l’assemblea dei deputati e delle deputate ha affrontato, tra i molti argomenti, anche quello del progetto dei Corridoi Lavorativi, dei quali la Diaconia Valdese CSD è co-ideatrice.
Nell’ambito delle politiche migratorie finalizzate alla gestione di lavoratori e lavoratrici migranti, il progetto corridoi lavorativi, al contrario del decreto flussi - inadeguato alla gestione reale del problema - prevede un percorso formativo preliminare per le persone selezionate e la loro assunzione immediata con mansioni qualificate nelle aziende partner.
I progetti seguiti dalla Diaconia assieme ad altri partner sono riservati a “rifugiati in paesi terzi”, cioè a persone che già vivono la condizione di rifugiati al di fuori del paese di origine (ad esempio, somali che vivono in campi profughi in Uganda). Questa tipologia di intervento potrebbe però diventare un “modello” di moderno governo dell’immigrazione regolare, utile anche a risolvere i futuri problemi di equilibrio demografico del nostro Paese. L’atto che segue, proposto dalla CSD, che affronta il tema nella sua complessità, è stato approvato all’unanimità dall’assemblea.
Art. 55/SI/2025
Il Sinodo, premesso che:
- le motivazioni che spingono le persone alla sofferta scelta di migrare sono molte e complesse e tutte ugualmente degne di rispetto;
- l'immigrazione è un tema che spesso genera timore e incertezza nella società;
- è imperativo promuovere una narrazione equilibrata e onesta del fenomeno, che ne riconosca la complessità e rifugga da polarizzazioni e strumentalizzazioni politiche;
- è cruciale superare le sterili contrapposizioni teoriche per proporre soluzioni chiare, concrete e orientate al futuro;
- il crescente spopolamento del Paese costituisce una reale e drammatica sfida socio-economica che può, realisticamente, trovare risposta solo in un’ordinata politica per l’immigrazione;
prende atto che il progetto "Corridoi Lavorativi":
- è efficace nel mitigare le preoccupazioni della cittadinanza riguardo sicurezza e disordine, spesso indotte da comunicazione errata e politiche inadeguate;
- garantisce un'immigrazione gestita tramite vie sicure e legali, eliminando i pericoli dei viaggi irregolari e la necessità di interventi emergenziali;
- non si configura come un intervento assistenziale, ma come un modello capace di rispondere simultaneamente alle necessità di rifugiati in situazioni di precarietà e alle esigenze del "sistema lavoro" nazionale;
- attraverso la selezione di profili professionali qualificati (con titoli universitari o competenze tecniche specializzate), contribuisce ad innalzare il livello sociale e culturale della popolazione immigrata, migliorando la sua capacità di apportare un contributo significativo alla coesione sociale;
- promuove l'adesione delle aziende a pratiche socialmente etiche, pienamente legali e rispettose dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori;
incoraggia la CSD a proseguire con determinazione in questo percorso e invita le chiese ad adoperarsi per contribuire a creare una narrazione corretta del fenomeno migratorio, associandolo alla crescita sociale ed economica del Paese.