Nuovo progetto Futurlab Coeur Solidaire - 20 novembre il primo incontro

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Nuovo progetto Futurlab Coeur Solidaire - 20 novembre il primo incontro

La Città Metropolitana di Torino, la Diaconia Valdese - Servizio Giovani e Territorio, i partners e il gruppo di lavoro costituito dai Consorzi Socio-Assistenziali Con.isa, CISS di Pinerolo e ASL TO3 danno l'avvio al progetto INTERREG PITER CUORE DELLE ALPICuore Solidale, finalizzato a migliorare l’accessibilità ai servizi sociali in aree montane e disagiate.

L’analisi dei bisogni sociali, primo step del progetto, sarà realizzata attraverso il Future Lab, un metodo partecipativo basato sull’ascolto, che riflette sui limiti del presente e su come si possa affrontarli in un’ottica di visione futura.

Mercoledì 20 novembre 2019, dalle 10.00 alle 16.00, si terrà a Bussoleno, presso la Sala consigliare in Via Traforo, 62 il seminario di avvio del progetto, dal titolo:

“Il futuro oggi”

Sono previsti gli interventi degli studiosi di futuro Vincenza Pellegrino, Filippo Barbera e Alberto Robiati.

L'evento è aperto alla cittadinanza.

Informazioni e prenotazioni entro il 15/11:

Diaconia Valdese – Giovani e Territorio

giovanieterritorio@diaconiavaldese.org, 0121/91318

 

Il Future Lab fa parte di quel tipo di metodi partecipativi basati sull’ascolto, che riflettono sui limiti del presente e su come si possa affrontarli in un’ottica di visione futura.

Questa metodologia è stata ideata dal tedesco Robert Jungk nel 1987 e viene molto utilizzata nei Paesi del Nord-Europa per la pianificazione e il miglioramento dei servizi al cittadino.

Si suddivide in tre fasi.

1° sessione: CATARSI - “Cosa potrebbe accadere nel futuro se procedessimo nello stesso modo?”

Si esprimono le critiche e le emozioni negative sul presente, attraverso forme espressive. Si condividono paure e timori reali e si cominciano a delineare le posizioni delle diverse persone. Si catalogano le diverse paure e si chiede ai partecipanti di dare ad esse un ordine di rilevanza.

2° sessione UTOPIA - “Cosa succederebbe se riuscissimo a realizzare i nostri desideri?”

Si riformulano le critiche in una dimensione positiva e utopistica, con l’idea che, collettivamente, le paure individuali possano essere superate. Si sviluppano idee creative capaci di raccontare visioni positive del futuro.

3° sessione: TRANSIZIONE - “Quali azioni bisognerebbe mettere in pratica al fine di realizzare la nostra utopia?”

Si dà concretezza alla seconda fase, cercando di tradurre l’utopia in realtà.

Analizzando possibili ostacoli e opportunità del presente, si individuano le azioni concrete che possano condurre al futuro positivo immaginato nella seconda fase. Le proposte risolutive individuate diventano materia di confronto con i decisori politici.

 

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