Parità di genere: per una rappresentanza più equilibrata
Approvate le linee guida per l'organizzazione inclusiva di eventi
Nelle sedute di novembre, la CSD ha approvato delle linee guida per l'organizzazione inclusiva di eventi. La Diaconia Valdese presta da tempo attenzione alla rappresentanza di genere nei convegni e negli incontri pubblici che promuove, e la formalizzazione di questa attenzione consente ora di renderla più chiara, condivisa e monitorabile nel tempo. L’obiettivo non è irrigidire le pratiche, ma dotarsi di uno strumento che renda trasparente il percorso intrapreso.
Le linee guida trasformano un’attenzione diffusa in un impegno strutturato, utile soprattutto per monitorare in modo sistematico gli ormai numerosi eventi organizzati dalla Diaconia Valdese. Si tratta di un passo che permette di documentare meglio il nostro impatto culturale e di advocacy e di comprendere, con dati alla mano, dove l’equilibrio di genere viene raggiunto con facilità e dove emergono difficoltà.
È importante chiarire che queste indicazioni non introducono una quota rosa, né hanno lo scopo di fissare obblighi numerici. Mirano piuttosto a promuovere maggiore consapevolezza e a far emergere competenze che, per ragioni storiche e sociali, sono state meno visibili. In molti contesti, infatti, quando si pensa rapidamente a chi invitare per interventi orali, vengono in mente prima figure maschili: un riflesso dell’abitudine e della maggiore esposizione pubblica che gli uomini hanno avuto nel tempo. Le linee guida aiutano a contrastare questa dinamica, ricordando che un piccolo sforzo di ricerca può portare a individuare contributi di grande valore che altrimenti rischierebbero di rimanere nell’ombra.
Il riferimento a una presenza non inferiore a un terzo per ciascun genere non deve essere interpretato come un vincolo rigido, ma come un’indicazione utile a mantenere l’attenzione sul tema. Si tratta di una soglia di orientamento, non di una regola matematica. Quando non è possibile raggiungerla, è richiesto di indicarne le ragioni: non per giustificarsi, ma per alimentare un processo di riflessione sulle difficoltà concrete che si incontrano.
Un ulteriore aspetto riguarda la fase di progettazione degli eventi. Anche la composizione del gruppo organizzatore influisce sull’equilibrio finale: coinvolgere persone diverse per genere, età e ruolo aiuta a costruire programmi più rappresentativi. Allo stesso tempo, le linee guida invitano a evitare che alcuni temi vengano considerati “appannaggio” di un solo genere. Su argomenti come la violenza di genere o l’accesso all’aborto, ad esempio, la presenza femminile tende a essere preponderante, ma si tratta di questioni che riguardano l’intera società. La partecipazione anche maschile non ha una funzione decorativa o numerica: è parte di un’adesione collettiva alla responsabilità che questi temi comportano.
In definitiva, dotarsi di linee guida significa consolidare un impegno già esistente rafforzando una cultura organizzativa capace di riconoscere competenze che spesso restano invisibili, di dare spazio a tutte le voci e di rendere gli eventi coerenti con i valori che la Diaconia Valdese intende testimoniare nel proprio operato pubblico.
19 dicembre 2025, Monica Fabbri - Commissione Sinodale per la Diaconia




