Sinodo valdese: motivi di speranza

Documento


Sinodo valdese: motivi di speranza

La Diaconia Valdese CSD ha presentato al Sinodo valdese che si sta svolgendo a Torre Pellice in questi giorni un documento di speranza e gratitudine, che desidera condividere con tutte e tutti voi. 

MOTIVI DI SPERANZA

In questo periodo di rancore, rabbia, frustrazione, delusione, come credenti in Gesù Cristo riconosciamo in molti uomini e donne dei motivi di speranza e, per loro, siamo grati e grate al Signore che ci ha insegnato che i compagni di viaggio non sono quelli che si limitano a invocare il nome di Dio, ma coloro che fanno quello che si deve  fare (Matteo 7. 21-27).

Grazie ai giovani e alle giovani e a tutti quelli che si impegnano nel preservare l'ambiente, perché combattono per amore delle future generazioni, per i nostri figli e le nostre figlie, anche se nell'offerta politica nel nostro Paese sono temi che non hanno la centralità necessaria.

Grazie a tutti gli uomini e le donne che offrono tempo e denaro per assicurare un pasto alle persone che, per diverse ragioni, ne sono sprovviste, anche se la dignità di procurarsi autonomamente il pane quotidiano, in una società ricca ed opulenta come la nostra, dovrebbe essere garantita a tutti.

Grazie alle decine di migliaia di uomini e donne stranieri/e, che, malgrado siano stati precipitati in uno stato di illegalità, tengono duro, non cedono alla tentazione di arrangiarsi facendosi arruolare in varie forme di criminalità.

Grazie a tutti gli operatori e le operatrici di enti, associazioni, cooperative, ONG che, malgrado siano quotidianamente denigrati, continuano ad operare impegnando le proprie energie per facilitare percorsi di inclusione.

Grazie alle persone che danno in affitto la propria casa anche se il locatario è di una diversa etnia, a coloro che si preoccupano di favorire percorsi per fornire un tetto alle persone, anche se viviamo in un Paese in cui l'edilizia popolare è ridotta ai minimi termini.

Grazie alla dignità di molti lavoratori e lavoratrici poveri/e, che combattono giorno per giorno per non cedere, anche se ai lavoratori deve essere riconosciuto, prima di tutto, il diritto ad una giusta retribuzione.

Grazie a tutti quelli che si impegnano nel nostro sistema sanitario nazionale che riconosce a tutti il diritto alla salute, anche se si moltiplicano gli attacchi all'universalità dell'accesso e alla gratuità delle cure.

Grazie a chi si impegna in difesa dei diritti delle persone detenute, che scontano la loro pena in condizioni raccapriccianti, in un sistema che accoglie  migliaia e migliaia di detenuti in più rispetto ai posti a disposizione.

Grazie, infine, a tutte quelle donne e quegli uomini che si impegnano per capire quello che sta succedendo attorno a loro, che utilizzano responsabilmente il discernimento, che utilizzano capacità critica per orientare la propria lotta, che valutano importante comprendere l'opinione del proprio interlocutore.

Foto di Adrian Valeanu da Pixabay