Vinto il ricorso per l'iscrizione all'anagrafe di un beneficiario della Diaconia Valdese

Migranti


Vinto il ricorso per l'iscrizione all'anagrafe di un beneficiario della Diaconia Valdese

Si chiama Yosef (nome di fantasia) è somalo ed è richiedente asilo, attualmente ospite del servizio di accoglienza migranti (Area Adulti) della Diaconia Valdese Fiorentina. Nell’ottobre dell’anno scorso ha presentato domanda di iscrizione all’anagrafe ma la sua richiesta è stata rifiutata secondo quanto stabilito dal decreto sicurezza del Ministro Salvini, ai tempi appena entrato in vigore.  

Yosef, assistito dalla Diaconia Valdese e dagli esperti avvocati dell’Asgi (associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione), presentò ricorso, e il 19 marzo lo ha vinto. Il tribunale di Firenze ha infatti riconosciuto che anche il verbale che viene rilasciato ai migranti in questura al momento della domanda di asilo, e non solo il permesso di soggiorno, è un documento idoneo ad attestare la regolarità del soggiorno e quindi valido per richiedere l'iscrizione all'anagrafe.

Si tratta di una vittoria importante per la Diaconia Valdese e l'ASGI, in quanto rimette in discussione alcuni principi del decreto sicurezza e perché, di fatto, potrebbe aprire le porte dell’anagrafe a tutti i richiedenti asilo.

L'impossibilità di iscriversi all'anagrafe crea molti ostacoli per i migranti: non possono avere una carta d'identità, usufruire del medico di base, dell'assistenza sociale, non possono trovare un lavoro regolare né iscriversi al centro per l'impiego.

Secondo il giudice che ha redatto l’ordinanza su Yosef la mancata iscrizione dei richiedenti asilo all’anagrafe sarebbe inoltre discriminatoria nei confronti degli stranieri, visto che «sul versante del principio di eguaglianza, la parità di trattamento tra stranieri regolarmente soggiornanti e cittadini è considerata fondamentale dalla Corte Costituzionale».

Una storia lunga e complicata, quella di Yosef. È arrivato in Italia per scappare dalla guerra civile che imperversa in Somalia dagli anni Novanta. Ha una moglie e tre figli in Svezia, ma lui ha scelto di presentare domanda di asilo in Italia, sperando di ottenere la protezione internazionale, perché è molto legato alla cultura italiana e sogna il ricongiungimento familiare. «Yosef è contento», racconta Davide Arca, responsabile dell'Area Adulti dalla Diaconia Valdese Fiorentina. In questi mesi di accoglienza Yosef, che vive in un appartamento a Scandicci assieme ad altri sette beneficiari, in un sistema di microaccoglienza volto a sostenere l'autonomia degli ospiti, ha frequentato i corsi d’italiano e un corso di sartoria. «Adesso per lui sarà più semplice trovare lavoro, potrà iscriversi ai centri per l’impiego e potrà avere la carta d’identità, condizione indispensabile per avere credibilità di fronte a potenziali datori di lavoro», spiegano gli operatori sociali della Diaconia Valdese.